Vol. 33 N. 3 Dicembre 2013

[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=”Per visualizzare la rivista completa è necessario essere in regola con la quota associativa e accedere all’area soci.”]
[/wppb-restrict]

 

DISLESSIA EVOLUTIVA: BASI BIOLOGICHE E MODELLI NEUROPSICOLOGICI
D. Menghini, L. Marotta, P. Pani * , S. Vicari
La dislessia evolutiva è un disturbo neurobiologico che deriva dall’interazione di fattori genetici e ambientali. Il presente articolo è una rassegna della più recente letteratura sulle basi biologiche e neuropsicologiche del disturbo. In particolare, verranno descritti i deficit cognitivi che lo caratterizzano, le strutture cerebrali coinvolte nel processo di lettura e le possibilità di intervento attraverso training cognitivi e tecniche di stimolazione cerebrale.
[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=” “]Leggi[/wppb-restrict].

LA COMORBIDITÀ PSICOPATOLOGICA E LA CONTINUITÀ CON GLI ALTRI DISTURBI SETTORIALI DELLO SVILUPPO
R. Penge , I. Marrese
Gli autori propongono una rassegna critica della letteratura sulla co-occorrenza dei diversi DSA (Dislessia, Disortografia, Discalculia) tra di loro e con altri Disturbi di Sviluppo (Disturbi di Linguaggio e Disturbi di Coordinazione Motoria) e sulla co- occorrenza di DSA e Disturbi Psicopatologici (ADHD, ANSIA, Depressione, Disturbi della Condotta). I dati descritti, pur apparendo per molti aspetti contraddittori, indicano in modo sempre più evidente come questa co-occorrenza sia legata alla presenza di fattori genetici (generali o specifici) condivisi, modulati in misura variabile da fattori ambientali. La diversità e la complessità dei disturbi di sviluppo sottolineano pertanto l’importanza di provvedere a percorsi diagnostici e di intervento multidisciplinari, condotti all’interno di una ampia cornice dinamica ed evolutiva.
[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=” “]Leggi[/wppb-restrict]

DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO E PROBLEMI PSICOPATOLOGICI: STRUMENTI ED INFORMANTI
M. Vigliante , M. Amicarelli , F. Capozzi
La frequente copresenza di Disturbi Psicopatologici nei Disturbi Specifici di Ap- prendimento (DSA) è un dato emerso da molte ricerche, ma la natura di questo legame appare ancora oggetto di discussione. Scarsi sono i lavori che analizzano il peso di fattori costituzionali o neuropsicologici nel manifestarsi di problemi emotivi e comportamentali nei bambini con DSA. Tra le variabili che incidono sulla rilevazione di questa associazione dobbiamo considerare sia l’affidabilità degli strumenti utilizzati che il ruolo dei diversi informanti. Questo lavoro indaga la possibilità di utilizzare l’SDQ (Strenghts and Difficulties Questionnaire, 1997) per la rilevazione dei problemi emotivi e comportamentali in pre-adolescenti con DSA. I risultati all’SDQ appaiono correlati con quelli ottenuti al Child Behavior CheckList, anche se la gravità dei sintomi risulta minore. La percezione di sé dei soggetti appare diversa da quella riportata dai genitori. Il sesso, l’età alla prima visita e la copresenza di Dislessia, Disortografia e Discalculia appaiono modulare significativamente i problemi emotivi e comportamentali rilevati.
[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=” “]Leggi[/wppb-restrict]

ASPETTI CONTROVERSI E DIFFICOLTÀ DIAGNOSTICHE NELL’AMBITO DEI DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
C. Termine , L. Rosana , B. Bartoli , C. Luoni , U. Balottin
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha promosso nel 2010 la Consensus Con- ference sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), il cui documento finale costituisce uno strumento prezioso per il clinico e non solo. Infatti, le linee guida dell’ISS sono un riferimento chiaro per la prassi clinica. La necessità di continui approfondimenti da parte degli esperti è dettata dall’evoluzione delle conoscenze scientifiche in questo ambito e ha lo scopo di superare i dubbi e le incertezze che abitualmente si possono incontrare durante la pratica clinica. In questo lavoro vengono affrontati alcuni degli argomenti ancora controversi e in attesa di ulteriori approfondimenti scientifici, quali ad esempio le difficoltà diagnostiche che si possono evidenziare nelle condizioni di svantaggio socio-culturale, oppure quando è presente un disturbo neurologico o sensoriale (visivo o uditivo). Infine, vengono prese in considerazione le implicazioni pratiche dell’eterogeneità clinica e neuropsicologica della dislessia evolutiva.
[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=” “]Leggi[/wppb-restrict]

IL TRATTAMENTO DELLA DISLESSIA EVOLUTIVA: RASSEGNA DEGLI STUDI DI EFFICACIA
G. Scuccimarra , A. Olivo
Questo articolo ha l’intento di fornire agli operatori una sintesi aggiornata delle evidenze sull’efficacia degli interventi per i disturbi evolutivi della lettura. Nella prima parte sono descritti i risultati delle revisioni sistematiche con metanalisi di recente pubblicazione; nella seconda sono riportati i dati dei lavori scientifici condotti su bambini e adolescenti dislessici italiani.
[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=” “]Leggi[/wppb-restrict]

EFFICACIA DI UN INTERVENTO RIABILITATIVO IN GRUPPO PER I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
S. Capodiferro , S. Pastore , P. Rampoldi , R. Penge
I dati di letteratura, riferiti prevalentemente alla lingua inglese, suggeriscono la probabile efficacia di un intervento volto alla riduzione del deficit nelle abilità meta-fonologiche, in bambini con DSA in fase precoce. Gli autori presentano i primi dati sull’efficacia di un intervento riabilitativo di gruppo, mirato al rafforzamento di queste competenze, su una popolazione di 45 bambini italiani con DSA frequentanti i terzo anno della Scuola Primaria. I risultati mostrano che il trattamento effettuato modifica in modo significativo le abilità di lettura del campione, in misura superiore sia rispetto a quanto avviene nello stesso campione in assenza di intervento, sia in confronto ai dati di miglio- ramento atteso definiti in letteratura.
[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=” “]Leggi[/wppb-restrict]

LE TRAIETTORIE EVOLUTIVE DELLA DISLESSIA: LA NUOVA PROSPETTIVA DELLA RICERCA QUALITATIVA E L’OTTICA DELLO SVILUPPO POSITIVO
C. Ruggerini , S. Manzotti , L. Bassani
Lo studio del divenire in età adulta dei bambini con dislessia è stato sollecitato dalla preoccupazione di possibili esiti psico-sociali insoddisfacenti. La recente Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità ha messo a punto questi esiti distinguendo tra esito della difficoltà specifica, esito dell’adatta- mento sociale e esito inteso come presenza/assenza di disturbi mentali. In questo lavoro si sottolinea come sia possibile utilizzare nella comprensione degli esiti in età adulta una nuova prospettiva di ricerca di tipo qualitativo. Questa ricerca è possibile sulla base di un nuovo assunto epistemologico e della adozione della nozione di Psicologia Positiva.
[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=” “]Leggi[/wppb-restrict]

IMPATTO ECONOMICO FINANZIARIO DELLA LEGGE 170/2010 SUL SISTEMA SANITARIO: ANALISI PROSPETTICA DEI COSTI
A. Monti , M.A. Costantino , S. Millepiedi
I Disturbi Specifici di Apprendimento costituiscono il 20-30% dell’utenza afferente ai servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. A partire dalla Legge 170/2010, gli atti normativi nazionali e regionali in materia di DSA hanno delineato l’organizzazione delle risposte e disciplinato i rapporti tra istruzione e sanità, sottolineando la necessità di creare sinergie e di utlizzare la logica della multidisciplinarietà e multi professionalità. La prevalenza dei DSA è elevata, ed è stimata intorno al 3,5-4,5% della popolazione scolastica. Per i servizi sanitari, non è semplice riuscire a tradurre le disposizioni normative in realtà operative sostenibili ed eque, con un assorbimento di risorse proporzionato alle necessità dell’assistito e rapportato alle capacità di risposta complessive dei Servizi e al loro mandato nei confronti della popolazione. Appare necessario quindi giungere a definire una offerta standard di prestazioni, e introdurre elementi di valutazione economico/finanziaria dei processi, stimando l’impatto potenziale dei modelli organizzativi proposti. La stima dei costi del percorso DSA descritta nel presente lavoro rappresenta una esemplificazione di un approccio inserito in questa logica. Il costo è stato calcolato utilizzando i percorsi ambulatoriali complessi e coordinati (PACC) definiti dalle Linee Guida per i DSA della regione Toscana, che descrivono le tipologie e quantità di prestazioni necessarie per far fronte al bisogno presenta- to. Il tempo necessario all’espletamento delle procedure di accertamento diagno- stico o di controllo, rapportato al costo orario sostenuto dall’azienda sanitaria per gli operatori in esso coinvolti, ha consentito di definire il costo per ogni pacchetto. Benché si tratti di sottostime del costo effettivo per l’azienda, non essendo stati inclusi i costi relativi alle attività di supporto e il ribaltamento dei costi aziendali, esse sono di circa 3 volte superiori alle attuali tariffe del nomenclatore tariffario, confermando la presenza di una significativa criticità in questo ambito.
[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=” “]Leggi[/wppb-restrict]

I BAMBINI GIFTED E LA SCUOLA: QUANDO LE POTENZIALITÀ OSTACOLANO L’INTEGRAZIONE – L’ESPERIENZA DEL PROGETTO “E.T. EDUCATION TO TALENT” NELLA REGIONE VENETO
M. Ronchese , D. Polezzi , M. Gatta , P.A. Battistella
I bambini che manifestano competenze precoci e interessi non comuni per l’età suscitano molto interesse da parte dell’ambiente scolastico, psicologico, sociale e familiare. Questi bambini vengono definiti “iperdotati”, poiché fanno parte del 2,28% della popolazione che possiede delle abilità cognitive marcatamente superiori alla media generale. Si caratterizzano per la precocità nella lettura, il vocabolario molto ampio per l’età cronologica ed una sorprendente curiosità per molti argomenti, inclusi concetti astratti che i coetanei faticano a comprendere. Nonostante queste sorprendenti capacità cognitive, i bambini iperdotati possono incontrare difficoltà ad adattarsi all’ambiente scolastico sia da un punto di vista di- dattico che sociale. Si riscontra, inoltre, uno sviluppo disarmonico: molto avanzato e precoce da un punto di vista cognitivo, ma adeguato all’età o in ritardo da un punto di vista emotivo e/o sociale/psicomotorio. Tali disarmonie sono all’origine di frequenti difficoltà di adattamento che possono evolvere in franche psicopa- tologie, specialmente durante l’adolescenza. L’incidenza dei disturbi dell’umore in questo sottogruppo di soggetti è più alta rispetto alla popolazione generale. In accordo con quanto stabilito dalla raccomandazione n°1248 del Consiglio d’Europa, la Regione Veneto ha dato inizio ad una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei docenti ed ad un iniziativa di supporto genitoriale che favorisca il buon adattamento scolastico e sociale, promuovendo il benessere del bambino iperdotato sia nel periodo scolare che nel suo divenire.
[wppb-restrict user_roles=”administrator,translator,subscriber” message=” “]Leggi[/wppb-restrict]