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CONSUMO DI SOSTANZE ALCOLICHE E VULNERABILITÀ PSICOPATOLOGICA IN ADOLESCENZA
M. Gatta, L. Dal Zotto, S. Schiff, L. Svanellini, J. Lai, M. Salis, M. Penzo, C. Gatto Rotondo, P.A. Battistella, A. Gatta
Recenti studi epidemiologici, condotti sia in ambito nazionale che internazionale, hanno descritto le crescenti dimensioni dell’uso/abuso di alcol in adolescenza, evidenziando dati preoccupanti sia per il continuo ridursi dell’età del primo contatto con le sostanze alcoliche, sia per la diffusione di una nuova modalità di consumo, il “binge-drinking”, responsabile di conseguenze drammatiche per la salute sia a breve che a lungo termine. Alcune ricerche sulla popolazione giovanile, inoltre, hanno rilevato come gli adolescenti che fanno uso di alcolici presentino un’elevata prevalenza di comorbilità psichiatrica, in particolare per i disturbi di personalità, disturbi d’ansia e dell’umore, comportamenti autolesivi.
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LE FUNZIONI ESECUTIVE NELLA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE IN SONNO (OSAS) IN ETÀ EVOLUTIVA: STUDIO CASO-CONTROLLO
M. Esposito, L. Antinolfi, F. Precenzano, A. Pascotto, B. Gallai, G. Mazzotta, M. Carotenuto
Numerosi studi sulla prestazione cognitiva e sugli aspetti neuropsicologici dei pazienti adulti affetti dalla sindrome delle apnee ostruttive in sonno (OSAS) sono stati condotti riservando, però, poca attenzione in età evolutiva. Scopo del presente studio è valutare l’influenza dei disordini respiratori del sonno sulle funzioni esecutive in una popolazione di soggetti in età scolare.
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SINDROME DA DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITÀ (ADHD): CONFRONTO CRITICO TRA DUE PROTOCOLLI DIAGNOSTICI
A. Salmaso, D. Maschietto, A. Bielsa, P.A. Battistella
Nel panorama internazionale i dati di prevalenza dell’ADHD variano a seconda dei criteri diagnostici utilizzati, essendo assente un algoritmo diagnostico comune e condiviso. La variabilità della prevalenza nei diversi Paesi sembra dunque attribuibile più alle diverse definizioni di ADHD che alla variabilità geografica.
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LE SINDROMI PERIODICHE DELL’INFANZIA
O. Bruni, L. Novelli, A. Mallucci, M. della Corte, L. Berillo, R. Ferri
Le sindromi periodiche dell’infanzia sono dei disturbi accessuali e ricorrenti, caratterizzate principalmente da dolore e/o sintomi neurovegetativi che vengono considerate dei precursori dell’emicrania. Nella seconda classificazione internazionale dei disturbi emicranici (ICHD-II) sono incluse: emicrania addominale (EA); vomito ciclico (VC); vertigine parossistica benigna (VPB); torcicollo parossistico benigno (TPB); emiplegia alternante dell’infanzia. Altri sintomi periodici non inclusi nell’ICHD-II, sono i dolori ricorrenti agli arti (DA), i dolori addominali ricorrenti (DAR); la cinetosi. In questa review verranno descritte le più comuni sindromi periodiche analizzando i criteri diagnostici, le relazioni con emicrania e sonno e i nuovi approcci terapeutici.
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CEFALEA E COMORBIDITÀ
B. Bellini, A. Cescut, V. Guidetti
La cefalea è uno dei più comuni sintomi neurologici riportati in adolescenza, portando ad alti livelli di assenze scolastiche ed essendo associata a diverse condizioni di comorbidità, in particolare di tipo neurologico, psichiatrico e cardiovascolare. Tra i disturbi neurologici e psichiatrici che si associano all’emicrania vanno segnalati, in particolare, la depressione, i disturbi d’ansia, l’epilessia e i disturbi del sonno. Più recentemente, è stata evidenziata una associazione con patologie cardiovascolari, in particolare con l’ictus ischemico. Nei bambini e negli adolescenti, cefalea ed emicrania sono comunemente associate a diverse malattie come ansia e depressione, atopia, ADHD, epilessia, ictus e pervietà del forame ovale (PFO).
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CLASSIFICAZIONE DELLE MALFORMAZIONI DEL CERVELLETTO E DEL TRONCO-ENCEFALO
G.M. Di Marzio, G. Abbracciavento, S. D’Arrigo, R. Romaniello, R. Borgatti, E.M. Valente, V. Leuzzi
Con l’avanzamento delle tecniche di neuroimaging si è assistito a un incremento degli studi sulle malformazioni cerebellari e del tronco-encefalo (CBCD), la cui incidenza è stimata in 1 su 5000 nati vivi. La mortalità infantile dei bambini con tali malformazioni varia dal 10 al 66%, mentre la frequenza di disabilità dei bambini che sopravvivono varia dal 45 al 100%. Rimane ancora difficoltoso l’inquadramento nosografico, la definizione di un appropriato work-up diagnostico, la definizione dei criteri prognostici a lungo termine. La diagnosi prenatale di malformazione delle CBCD è causa di interruzione volontaria di gravidanza nel 80% dei casi.
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LA MINDFULNESS: UN NUOVO APPROCCIO PSICOTERAPEUTICO IN ETÀ EVOLUTIVA
F. Fabbro, F. Muratori
Scopo del lavoro è fornire le conoscenze di base su una nuova tecnica di psicoterapia presente nella letteratura internazionale e ancora poco conosciuta in Italia. La mindfulness, o pratica della consapevolezza, nasce all’interno delle pratiche di meditazione del Buddhismo ed è basata sull’insegnamento e apprendimento della triplice consapevolezza del respiro, del corpo, e della mente. Dopo una collocazione storica delle pratiche di meditazione, viene presentato il loro sviluppo moderno ad opera di Claudio Naranjo e Jon Kabat-Zinn che hanno sganciato la pratica della consapevolezza da ogni adesione a valori e credenze religiose. La consapevolezza è intesa come stato ‘non-spontaneo’ di presenza mentale che richiede una forma particolare di attenzione esecutiva, e lo sviluppo di una attitudine mentale aperta alle nuove informazioni e punti di vista, nonché libera dai meccanismi automatici.
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